Il Teroldego, definito il vitigno principe del Trentino è un vitigno con grandi potenzialità ma anche molto produttivo infatti è sempre stato coltivato e vinificato come vino da quantità; questo finché alcuni giovani viticoltori hanno deciso per un cambio di rotta puntando sempre più su qualità. Pioniera, negli anni ‘90, è stata Elisabetta Foradori seguita da sempre più produttori.
Questo non basta per farlo conoscere, lo hanno capito le nuove generazioni che si sono UNITE in un progetto comune di qualità e marketing, col risultato che il Teroldego è sempre più presente, apprezzato e premiato nelle varie guide del vino.
Tra questi giovani c’è Giulio De Vescovi Ulzbach, laureato in viticoltura ed enologia all’università di Firenze, che conduce una piccola ma interessante azienda.

La sua famiglia coltivava e vinificava Teroldego sfuso dal 1700 circa al 1920, quando iniziarono a conferire alla cantina sociale.
Giulio inizia la prima vinificazione nel 2003 e la commercializzazione nel 2006, fa un’attenta selezione in vigna utilizza al minimo zolfo e rame, non diserba e seleziona i terreni più adatti: principalmente nella Piana Rotaliana, sta integrando con terreni anche in Val di Non, una valle vocata per le vigne, infatti prima della fortuna delle mele, erano loro le protagoniste.
Interessante e notevole l’idea che ha Giulio di imbottigliare la storia dei suoi avi…
Siamo nel 1600 quando VIGILIO DE VESCOVI che è teologo ed economo al servizio dei potenti di allora, porta la sua famiglia dalla Val di Sole nella Piana Rotaliana… ed ecco il VIGILIUS Teroldego riserva, dedicato a lui: assaggio il 2015, il colore è rubino, il naso è complesso e fine con note di spezie, di frutta, tostate, e floreali. Il sorso è pieno e appagante, il tannino elegante e la persistenza lunga.
Eusebio Chini, chiamato PADRE KINO, gesuita e missionario nato nel 1645 in Val di Non, ha abitato nella casa dove ora ha sede la cantina, emigrato in America, diviene uno dei padri fondatori dello stato dell’Arizona, è riconosciuto come uno dei cento personaggi più influenti della storia degli Stati Uniti, insegna a coltivare la terra alle popolazioni locali ed è conosciuto come Padre Kino il Nero per la sua tunica nera… ecco KINO NERO blend di: Groppello, vitigno autoctono del suo luogo di nascita; Teroldego, vitigno autoctono di dove è cresciuto; Merlot, vitigno internazionale molto usato in America dove ha insegnato. Assaggio il 2015: spezia pepata, frutta e floreale a naso; in bocca è fresco, morbido e di buona beva mentre il Groppello gli dà un impronta di personalità.
LUDOVICO DE VESCOVI curatore dei poderi quando Padre Kino partì per l’America…ecco LV Teroldego ottenuto da vigne molto vecchie site in una zona molto vocata e con un passaggio di 12 mesi in barrique “gran reserve”… gentilmente Giulio me lo fà assaggiare:
A naso ha bisogno di un po’ di tempo per aprirsi ma poi esce un’ampia complessità, in bocca è emozione pura, piacevolezza e persistenza lunghissima.
Altre degustazioni che ho fatto:
Sauvignon 2016: profumi netti floreali, vegetali e fruttati; sorso pieno con buona freschezza e persistenza.
Empeiria 2016: Pinot Bianco, Sauvignon, Incrocio Manzoni
I profumi floreali e fruttati precedono il sorso pieno, di buona struttura e freschezza; vino che definirei intrigante.
Teroldego rosato 2016: piacevoli sentori fruttati e floreali, fresco di facile beva e buona persistenza.
Teroldego 2015: colore rubino, note olfattive fruttate e speziate, in bocca è elegante, equilibrato, persistente e di buona piacevolezza
Spumanti: un progetto portato avanti con l’aiuto dei colleghi Andrea Moser, Enzo Berlanda e David Zeni
K 900 un pas dosè ottenuto con uve di Chardonnay e Pinot nero coltivate a 900m slm e lasciato 60 mesi sui lieviti.
Mi colpisce la cremosità e la pienezza del sorso, ha una buona sapidità e persistenza; mi ricorda lo champagne.
K 500 Pinot nero 100%, coltivato a 500m slm e lasciato 72 mesi sui lieviti.
Colore dorato, profumi di agrumi, lieviti, minerali, più verticale e con bollicina più incisiva del K 900, un vino con forte personalità.
Che dire la fama che sta avendo questa azienda è più che meritata e il Teroldego è in buone mani!